Portata massima e portata minima utile

Portata massima :

Se le antenne sono allineate (nella cosiddetta posizione coassiale), nei migliori apparecchi di tipo analogico la portata massima può raggiungere i 120 m. Ma nella pratica questa portata si usa solo in casi eccezionali, come le ricerche con l’elicottero.

Portata minima utile :

Quando le antenne sono parallele (una a fianco dell’altra), la portata scende e si trova compresa fra i 10m e i 25 m. È quella che si chiama portata minima utile (in seguito la troverete indicata con l’abbreviazione pmu). Questa portata determina la larghezza massima delle fasce di ricerca:

  • 10m di pmu= fascia di ricerca larga >20m (cioè un cerchio di circa 314m2 intorno all’Arva in ricerca);
  • 20m di pmu= fascia di ricerca larga >40m (cioè un cerchio di circa 1256m2);
  • 25m di pmu= fascia di ricerca larga >50m (cioè un cerchio di circa 1963m2).

Se l’Arva ha una grande portata minima utile, il soccorritore può scansionare una superficie sei volte più ampia, purché lo faccia ruotare sui tre assi.

Arva monoantenna e a doppia antenna:
Con un Arva monoantenna in modalità di ricezione, la posizione dell’antenna che riceve rispetto a quella che emette è di grande importanza, e ha una grande influenza sulla distanza da cui si riesce a captare il primo segnale nella prima fase della ricerca.
Il peggiore degli Arva a doppia antenna permette di fare una ricerca con una fascia di ricerca di 20m, mentre i migliori apparecchi monoantenna e a doppia antenna arrivano a 40m.
Ma attenzione: se l’antenna ricevente X è perpendicolare rispetto all’emittente, la portata può essere nulla fino a una distanza assai ridotta! Se il mio Arva monoantenna in ricezione incrocia la linea di campo a 90°, accuserà una perdita di ricezione fino alla fine e non otterrà nessuna informazione. Per ritrovare la linea di campo dovrò far ruotare su se stessa l’antenna X. Un apparecchio a doppia antenna soffrirà di questa situazione meno a lungo, poiché anche l’antenna Y riuscirà a captare il flusso quando si troverà abbastanza vicina, e quindi compenserà la difficoltà di ricezione dell’antenna X.

Arva a tripla antenna : 

I migliori Arva digitali a tripla antenna raggiungono i 60m di portata massima e i 25m di portata minima utile, e quindi offrono una fascia di ricerca della larghezza di 50m.
Per cercare il primo segnale con questo tipo di apparecchio, si capta la linea di campo esattamente come avviene con un modello monoantenna o uno a doppia antenna: bisogna far ruotare l’Arva sui tre assi per posizionare l’antenna più grande X parallelamente al flusso elettromagnetico della vittima.
Anche per la portata minima utile, la situazione non cambia se si usa un dispositivo monoantenna o uno a doppia antenna, perché quello a tripla antenna ha anche l’antenna Y che non riuscirà a captare il flusso finché non sarà abbastanza vicina. Finché l’antenna Y non avrà captato il flusso, il calcolo delle distanze e della direzione non potrà essere attivato se l’antenna X, trovandosi perpendicolare al flusso, non capta alcun segnale.
E quindi anche in questo caso bisogna far girare l’Arva sui tre assi finché l’antenna X non riesce a captare un segnale. Per contro, con i dispositivi a doppia o tripla antenna, nel percorso verso la vittima questo problema non si presenta a partire dal momento in cui l’Arva riesce a captare un segnale ed è quindi in grado di indicare una direzione e una distanza.

Con alcuni modelli digitali a tripla antenna, la posizione perpendicolare sfavorevole dell’antenna principale X nel caso della portata minima utile è in realtà compensata dalla ricezione dell’antenna media Y, la quale, attivata in ricezione in alternanza con la X, è in grado di captare il segnale, visto che quando la X è perpendicolare in relazione all’emittente, la Y si trova invece parallela all’emittente stessa. In questo modo, una delle due antenne si troverà assai più rapidamente nella posizione favorevole (Pieps DSP, Pulse Barryvox).